E’ imminente l’approvazione di un decreto che introdurrà il concordato preventivo biennale con il fisco per piccole imprese e lavoratori autonomi. La proposta, che è stata già approvata dal Consiglio dei ministri, permette l’accesso a questa misura anche ai contribuenti con indicatori di affidabilità fiscale (Isa) sotto la sufficienza, inclusi quelli che potrebbero essere considerati probabili evasori.
La platea potenziale per questa misura è ampia, arrivando a coinvolgere circa 4,5 milioni di persone, compresi i cd. “forfettari”, cioè quei contribuenti che hanno scelto di aderire al regime della flat tax. Coloro che aderiranno pagheranno, negli anni 2024 e 2025, una somma predefinita a titolo di Irpef e Irap e nulla di più potrà essere loro chiesto nel caso in cui il reddito effettivo risulti superiore a quanto stimato dall’amministrazione.
Nelle ipotesi di separazione o divorzio dei coniugi, la regola generale da tenere in considerazione è quella del consenso dei diretti interessati. Sono quindi i coniugi a decidere, sempre all’interno dei limiti imposti dalla legge. Esaminiamo allora alcuni dei casi più frequenti nella pratica.
In caso di vendita della prima casa entro i 5 anni dall’acquisto, non si decadrà più dall’agevolazione fiscale anche se il coniuge venditore non acquisti entro un anno un’altra abitazione con gli stessi requisiti. (altro…)
Se manca la firma digitale, la notifica via pec è inesistente e le cartelle di pagamento sono nulle. A stabilirlo è la Corte di Cassazione, con l’Ordinanza n. 27374 della Sez. VI Civile del 24/10/2019. La vicenda nasce da alcune cartelle di pagamento, con cui era stato richiesto ad un cittadino il pagamento dell’IMU. Avverso queste cartelle il cittadino aveva fatto ricorso e la Commissione tributaria gli aveva dato ragione. (altro…)
Le opere d’arte non sono solo cultura ma possono servire anche a risolvere i problemi di tutti i giorni, come quello del pagamento delle tasse. È pur vero che il pagamento è subordinato a scelte in larga parte discrezionali dell’Agenzia delle Entrate, ma il pagamento dei debiti col Fisco attraverso le opere d’arte è oramai principio consolidato.
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Nella vita familiare può succedere che gioielli, orologi, opere d’arte e simili siano acquisiti con redditi non dichiarati. Ci si chiede allora che ne sia di questi oggetti se la famiglia si sfascia.
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