Il diritto del cittadino alla difesa contro gli atti illegittimi
Nelle ultime settimane, vi è stata un’importante attività di recupero della Tari da parte di Ama e del Comune di Roma; come sempre, in situazioni di questo tipo, non va dimenticato un principio cardine del nostro ordinamento: il diritto del contribuente di opporsi agli atti illegittimi.
Il diritto alla difesa contro atti impositivi
Gli avvisi di accertamento notificati in modo massivo da Ama (che secondo alcune stime arriverebbero a quota 400.000) rappresentano atti che, pur legittimamente finalizzati al recupero dell’evasione fiscale, possono contenere errori o irregolarità; a tal proposito, si ricorda che ogni contribuente ha diritto a una corretta imposizione e alla possibilità di contestare eventuali vizi o abusi.
A tal proposito, la disciplina dell’autotutela prevista dall’articolo 10-quater dello Statuto del Contribuente, recentemente integrato dal decreto legislativo 219/2023, costituisce un efficace strumento a disposizione del cittadino per ottenere una revisione degli atti impositivi viziati. Tale diritto si estende a casi specifici, quali errori materiali o calcoli errati, che l’ente impositore è obbligato a correggere qualora l’illegittimità sia manifesta.
Gli strumenti per la tutela del contribuente
Il contribuente può difendersi attraverso:
- Autotutela amministrativa: Un procedimento più rapido ed economico rispetto al contenzioso, che consente di segnalare eventuali errori agli uffici competenti. La modulistica disponibile sul portale Ama e la possibilità di trasmettere istanze via PEC rappresentano mezzi di accesso diretto alla correzione degli atti.
- Ricorso tributario: Nel caso in cui l’autotutela venga negata o ignorata, il contribuente ha diritto di avvalersi di un avvocato tributarista per ricorrere innanzi al giudice tributario. Questo strumento assicura una tutela giurisdizionale contro atti illegittimi, riaffermando il principio di equità fiscale e il diritto a una giustizia tributaria.
Responsabilità e limiti delle amministrazioni
L’attività delle amministrazioni locali, pur necessaria per garantire il rispetto delle norme tributarie, deve essere esercitata con correttezza e proporzionalità. La recente introduzione del riesame obbligatorio, propria della recente Riforma fiscale, in autotutela rafforza il principio di leale collaborazione tra contribuente e amministrazione, imponendo agli enti pubblici di rinunciare all’imposizione quando l’errore sia evidente.
L’obbligo di annullare gli atti viziati non solo tutela il cittadino da ingiustizie, ma favorisce anche l’efficienza amministrativa, evitando il sovraccarico del sistema giudiziario e migliorando il rapporto di fiducia tra amministrati e amministratori.
Conclusioni
L’attività di recupero della Tari, per quanto legittima e necessaria, non può prescindere dal rispetto dei diritti del contribuente, che deve essere messo nella condizione di difendersi adeguatamente da atti illegittimi. Strumenti come l’autotutela obbligatoria, introdotta dalla recente riforma fiscale, e il ricorso al giudice tributario sono fondamentali per garantire un equilibrio tra l’interesse pubblico al recupero delle imposte e i diritti individuali dei cittadini.
Il cittadino, debitamente informato dei propri diritti, diventa un soggetto attivo nella difesa della propria posizione fiscale, contribuendo così a un sistema tributario più giusto e trasparente.