Interessante pronuncia in materia di mancato versamento dell’imposta di soggiorno della VI sezione penale della Suprema Corte di Cassazione. Gli Ermellini, con la sentenza n. 30227 del 30 ottobre 2020, hanno affermato che, «non è configurabile il delitto di peculato nella condotta del gestore della struttura ricettiva che ometta di versare al Comune le somme riscosse a titolo di imposta di soggiorno», dopo l’approvazione dell’art. 180 del D.L. 19 maggio 2020, n. 34 (cd. decreto rilancio).
In merito invece alle conseguenze della norma con riferimento alle condotte antecedenti, per la Suprema Corte – «siamo in presenza di una modifica delle attribuzioni di un soggetto (il titolare della struttura ricettivo – alberghiera) che opera solamente dall’entrata in vigore della novella e non per il passato». In ragione di ciò, proseguono i giudici, vi è una «successione nel tempo di norme extra penali in cui, per i fatti anteriori alla novella legislativa, è rimasto inalterato non solo il precetto (art. 314 c. p.), ma anche la qualifica soggettiva (art. 358 c. p.) la cui sussistenza è richiesta ai fini della punibilità a titolo di peculato». Da ciò discende che […]
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