Exibition: I latitanti sono loro
Courtesy of Filippo Riniolo

E’ imminente l’approvazione di un decreto che introdurrà il concordato preventivo biennale con il fisco per piccole imprese e lavoratori autonomi. La proposta, che è stata già approvata dal Consiglio dei ministri, permette l’accesso a questa misura anche ai contribuenti con indicatori di affidabilità fiscale (Isa) sotto la sufficienza, inclusi quelli che potrebbero essere considerati probabili evasori.

La platea potenziale per questa misura è ampia, arrivando a coinvolgere circa 4,5 milioni di persone, compresi i cd. “forfettari”, cioè quei contribuenti che hanno scelto di aderire al regime della flat tax. Coloro che aderiranno pagheranno, negli anni 2024 e 2025, una somma predefinita a titolo di Irpef e Irap e nulla di più potrà essere loro chiesto nel caso in cui il reddito effettivo risulti superiore a quanto stimato dall’amministrazione.

A fronte di commenti molto positivi, vi sono tuttavia anche alcune preoccupazioni per questo provvedimento; vi è, in primis,  il timore che anziché far emergere la base imponibile, il concordato possa legittimare l’evasione fiscale, anche se bisogno ricordare che vengono chiariti i criteri di esclusione, dalla procedura, tra cui la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi per uno o più anni, tra il 2021 e il 2023, le condanne per reati tributari o i debiti tributari superiori a 5.000 euro.

Si evidenzia poi anche che la versione finale del decreto ha eliminato un requisito previsto in precedenza per i contribuenti soggetti agli Isa, consentendo anche a quelli con punteggi bassi di accedere ai vantaggi del concordato. Questo aspetto solleva i maggiori interrogativi sui potenziali effetti sulla lotta all’evasione fiscale e sulla legittimità dell’evasione stessa.

Infine, si sottolinea che l’applicazione ai “forfettari” potrebbe essere complessa, dato che questi soggetti dichiarano in media redditi bassi e pagano solo il 15% di imposte; per tale ragione, la proposta dell’Agenzia dell’Entrate varrà per loro solo per un anno in via sperimentale, e il rischio è che molti aderiscano solo se ne traggono un chiaro beneficio economico.

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