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Accertamenti TARI 2024 da Roma Capitale: il diritto di difesa del contribuente

Negli ultimi mesi del 2024, molti cittadini romani hanno ricevuto accertamenti relativi alla Tassa sui Rifiuti (TARI), inviati da Roma Capitale per presunte irregolarità o omissioni nei pagamenti degli anni passati. Questa operazione di verifica, volta a recuperare importi dovuti ma non corrisposti, sta generando preoccupazioni e dubbi tra i contribuenti, che spesso si trovano a fronteggiare richieste di pagamento elevate e difficilmente comprensibili.

Cosa sono gli accertamenti TARI?

Gli accertamenti TARI rappresentano un provvedimento amministrativo emesso dal Comune per contestare eventuali differenze tra quanto dichiarato e versato dal contribuente e quanto effettivamente dovuto secondo i calcoli dell’amministrazione. Le cause più comuni di accertamento includono:

  • Errori nella dichiarazione di superfici tassabili: il contribuente potrebbe aver dichiarato meno metri quadrati rispetto a quelli rilevati.
  • Differenze nell’uso dei locali: errori nella classificazione degli spazi come abitativi o non abitativi.
  • Mancata presentazione della dichiarazione TARI: per omessa comunicazione da parte del contribuente nei termini previsti.
  • Irregolarità nei pagamenti pregressi: rate non versate o saldate parzialmente.

Gli avvisi emessi includono il calcolo del tributo dovuto, gli interessi maturati e le sanzioni per il mancato pagamento nei termini.

Le criticità degli accertamenti

Molti cittadini segnalano problematiche legate agli accertamenti emessi, che spesso si rivelano imprecisi o difficili da interpretare. Tra le criticità più ricorrenti:

  1. Assenza di dettagli sufficienti: in alcuni casi, gli accertamenti non specificano chiaramente le superfici tassabili o i criteri utilizzati per il calcolo.
  2. Errori di calcolo o interpretazione: accertamenti che includono metrature errate o locali non soggetti alla tassa.
  3. Omissione di comunicazioni precedenti: contribuenti che non hanno mai ricevuto solleciti pregressi e si trovano direttamente di fronte a una richiesta di pagamento maggiorata di sanzioni.

Queste problematiche evidenziano la necessità per i contribuenti di esercitare pienamente il loro diritto di difesa.

Il diritto di difesa del contribuente

I contribuenti che ricevono un accertamento TARI hanno strumenti di difesa previsti dalla normativa italiana. Tra i più importanti:

  1. Richiesta di riesame o autotutela: il contribuente può inviare una richiesta di riesame all’ufficio competente di Roma Capitale, presentando documenti che dimostrino eventuali errori o discrepanze nell’accertamento. L’istanza in autotutela non sospende i termini per il ricorso.
  2. Presentazione del ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado: se l’accertamento è considerato illegittimo, è possibile proporre ricorso entro 60 giorni dalla notifica dell’atto. È fondamentale allegare prove documentali, come planimetrie catastali aggiornate o ricevute di pagamento.
  3. Richiesta di rateizzazione: per i contribuenti che riconoscono la legittimità dell’accertamento ma incontrano difficoltà a pagare l’importo dovuto in un’unica soluzione, è possibile richiedere un piano di rateizzazione.
  4. Valutazione della prescrizione: la TARI segue la regola della prescrizione quinquennale. Gli accertamenti relativi a periodi anteriori al 2019 (in assenza di interruzioni della prescrizione) possono essere contestati.

Consigli pratici per i contribuenti

  • Esaminare attentamente l’accertamento: verificare i dati indicati (metratura, utilizzo dei locali, importi) confrontandoli con la documentazione in proprio possesso.
  • Richiedere chiarimenti: in caso di dubbi, è utile rivolgersi agli sportelli di assistenza di Roma Capitale o a un avvocato tributarista.
  • Agire tempestivamente: il rispetto dei termini è cruciale per evitare aggravi di sanzioni o decadenza del diritto di contestazione.
  • Documentare tutte le comunicazioni: conservare copia delle richieste inviate e ricevute per eventuali contestazioni future.

Conclusioni

Gli accertamenti TARI 2024 rappresentano uno strumento legittimo per Roma Capitale di recuperare tributi non versati, ma devono essere emessi in modo chiaro e corretto. I contribuenti, dal canto loro, hanno il diritto di verificare e contestare eventuali errori, avvalendosi degli strumenti previsti dalla legge per tutelare i propri interessi. Una corretta informazione e un’azione tempestiva possono fare la differenza per risolvere eventuali controversie in modo favorevole.

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