Nelle ipotesi di separazione o divorzio dei coniugi con conseguente assegnazione delle casa familiare, ai fini del pagamento dell’imposta da parte dell’assegnatario dell’abitazione, si guarderà alla presenza di figli minori. Nelle altre ipotesi, ciò che rileverà, ai fini del pagamento dell’imposta, sarà il diritto sul bene immobile (lo prevede il comma 743 della legge 160/2019). La nuova disciplina dell‘Imposta Municipale Unica, che continua a non considerare dovuto il pagamento nelle ipotesi di abitazione principale, contempla anche le ipotesi di coniugi separati e divorziati cui viene assegnata la casa familiare in presenza di affidamento dei figli. In questo caso, il genitore assegnatario diviene titolare di un diritto di abitazione sullo stesso immobile. Da ciò consegue che, in presenza di figli minori, il genitore assegnatario nulla dovrà pagare in termini di imposta. Qualora invece i figli minori non vi siano, l’imposizione (e la correlativa esenzione) seguirà i principi ordinari. Quindi, se l’immobile appartiene al coniuge, che però non è assegnatario dello stesso, la casa farà capo solo a questi e non vi sarà alcun diritto all’esenzione, dovendosi pagare l’imposta in misura piena. Infine, nelle ipotesi in cui il bene appartenga a entrambi i coniugi, ciò che rileverà saranno le singole quote di possesso. Pertanto, quella parte di casa che fa capo al coniuge non assegnatario pagherà l’imposta, mentre la parte di casa che fa capo al coniuge che la utilizza, sempre che vi abbia la residenza anagrafica e la dimora abituale, sarà considerata esente da imposizione, quale abitazione principale.
Il recente ordine di confisca di sei opere d’arte rubate in Italia e conservate al Louvre rappresenta un ulteriore passo nella lotta contro il traffico illegale di opere d’arte. Inoltre rafforza la collaborazione tra i vari stati membri dell’Unione Europea
Ne parlo su We Wealth, di seguito la versione integrale dell’articolo:
Un condominio ha chiesto chiarimenti all’Agenzia delle Entrate sulla possibilità di continuare a usufruire dello sconto in fattura per lavori di riqualificazione energetica rientranti nel Superbonus, dopo aver cambiato l’impresa esecutrice.
Il caso specifico
Il condominio aveva avviato i lavori presentando:
Una CILA ordinaria, come richiesto dalla normativa locale.
Una CILAS Superbonus, depositata il 17 novembre 2022.
Il 17 gennaio 2025 è stata depositata una denuncia presso la Corte Suprema dello Stato di New York. L’accusata è la maggiore casa d’aste al mondo, l’accusatore il collezionista finanziere Safra: come finirà?
Ne parlo su We Wealth, di seguito la versione integrale dell’articolo:
Courtesy of Giuseppe Stampone Drawings Ball point pen on A4 paper sheet cm 21 x 29,7
Roma Capitale nelle ultime settimane ha spedito oltre 400.000 accertamenti TARI. Non tutti questi atti però sono legittimi e molti sono invece da annullare.
L’analisi delle criticità presenti negli avvisi di accertamento della TARI evidenzia la possibilità per i contribuenti di contestare eventuali errori tramite ricorso, con l’obiettivo di ottenere l’annullamento dell’atto. Di seguito, vengono descritte le principali incongruenze e i rimedi disponibili.
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